Il GM Claudio Mantese: «Vi svelo cosa c’è dietro al nostro progetto»
«Siamo anche quest’anno una squadra competitiva». Ha la voce decisa, Claudio Mantese. Come quella di chi ha messo a segno il gol-scudetto all'overtime di gara-5 della finale del 2019 contro Vicenza, una rete rimasta nella storia dell’HC Milano. Del quale, oggi, è General Manager: «La conferma da parte della famiglia Quintavalle di voler continuare ad investire ci ha dato la possibilità di costruire una rosa che può provare a vincere in Italia e in Europa».
Parole decise, forti. Ma vere, perché i nomi dei nuovi arrivati sono davvero importanti: dal ritorno di Matteo Barsanti ad Andrea Bellini, ma anche Jakub Bernad, Alessio Lettera eJulien Thomas. «Spendo due parole per Jakub - precisa - mi fa piacere abbia deciso di sposare la nostra causa. L’avevo conosciuto quando vivevo e giocavo in Repubblica Ceca e posso dire che, oltre ad essere uno dei più bravi di questo sport, è anche un ragazzo d’oro, che può dare un valore aggiunto anche in termini di personalità». E poi c’è il ritorno di Matteo Barsanti, dopo un anno sabbatico lontano da Milano: «Che ci fa enormemente piacere -conferma ancora il GM del club - perché fa parte di un gruppo di lavoro che ha vinto tanto e ha portato Milano in alto».
C’è grande interesse per vedere all’opera Julien Thomas, uno che di trofei ne ha portati a casa davvero tanti all’estero: «Non è più un ragazzino ma ha vinto tutto e ha personalità; giocatori come lui, Bernad, Barsanti, Fiala e tutto il gruppo della prima squadra, potranno far crescere i giovani che abbiamo in rosa, per avere un mix di professionalità e qualità anche nei momenti topici di quella che si preannuncia davvero una lunga stagione».
A dirigere l’orchestra ci sarà il nuovo coach, Gianluca Tomasello: «L’idea è di riappropriarci dei valori milanesi e anche Gianluca, al pari di Barsanti, rappresenta questo; crediamo sia un acquisto di qualità. E poi, oltre ad essere stato uno dei più importanti atleti di questo sport, è di Milano e ci fa piacere avere una guida meneghina».
E il sogno per il futuro? «Avere la continuità necessaria per costruire, dentro parametri economici precisi e anno dopo anno, un nuovo dream team. Quando ho cominciato l’anno scorso la squadra doveva essere rifondata e così è stato. Quest’anno abbiamo vissuto un ulteriore scossone dovuto in parte a scelte di alcuni giocatori, in parte alla volontà di costruire attorno alla milanesità la squadra. Ci piacerebbe dare continuità a questo progetto e che l’anno prossimo questo gruppo possa essere semplicemente ritoccato con innesti di qualità».